Credo che, con ogni probabilità, la principale tentazione che devono affrontare i Cristiani Ortodossi nell'occidente moderno, sia quella di avere una doppia mentalità, nel senso di voler essere dei pii Cristiani Ortodossi, e al tempo stesso sperare di vivere comodamente nel mondo.
Padre Gabriel è decano del Holy Cross Monastery a Wayne, Wyoming (USA). E' inoltre l'autore del blog Remembering Sion, che è «una raccolta di saggi, sermoni e commenti sul Cristianesimo Ortodosso e sul mondo moderno».
Qual è la più grande tentazione per i Cristiani Ortodossi nell'era moderna?
Credo che, con ogni probabilità, la principale tentazione che devono affrontare i Cristiani Ortodossi nell'occidente moderno, sia quella di avere una doppia mentalità, nel senso di voler essere dei pii Cristiani Ortodossi, e al tempo stesso sperare di vivere comodamente nel mondo.
Penso che per molti Cristiani Ortodossi ci sia una sorta di tensione al proprio interno. C'è la fede che abbiamo ricevuto, che vogliamo mantenere e che vogliamo vivere in modo pieno e autentico. Però, in molti di noi credo vi sia anche una sorta di paura che ciò che dice il mondo possa corrispondere al vero e che esso abbia ragione su un certo numero di cose. Quindi, abbiamo in noi questa sorta di dissonanza cognitiva. È un termine psicologico, perché non sappiamo come tenerli entrambi dentro di noi allo stesso tempo. La tentazione è quella di compromettere la nostra fede o di ignorare le parti della nostra fede che sono sconvenienti per una vita nel mondo moderno.
Recentemente, ho pensato ai Folli in Cristo e a quanto siano importanti per noi come testimoni. In particolare, penso alle storie di alcuni Folli in Cristo, i quali facevano cose scandalose per i credenti di quel periodo, come andare a trovare le prostitute o frequentare quartieri peccaminosi. Ed essi rimanevano illesi nel fare ciò, grazie alla loro follia in Cristo. Se tu o io, o la maggior parte dei Cristiani Ortodossi comuni, dovessimo imitare il tipo di comportamento tenuto dai Folli in Cristo, cadremmo immediatamente nel peccato.
Penso che noi, come Cristiani Ortodossi, pur essendo sommersi in questa cultura estremamente peccaminosa, siamo privi di quel disprezzo per la lode del mondo che avevano i Folli in Cristo. Penso che questo ci metta in una situazione pericolosa, a causa della nostra preoccupazione nei confronti di come ci vede il prossimo. Penso che questo indebolisca la nostra capacità di resistere al peccato.
Alla fine, tutto si riduce a ciò che Cristo ci ha detto: tu sai di non poter servire Dio e mammona, non puoi amare tuo padre e tua madre, o tua sorella e tuo fratello, le terre o i possedimenti o qualsiasi altra cosa, più di quanto ami Me. Se non sei disposto a prendere la tua croce, non puoi essere Mio discepolo.
Qualcosa di simile è detto dall'Apostolo nel Nuovo Testamento, cioè che l'amore per il mondo è odio per Dio.
Ovviamente, l'ascesi dei folli in Cristo è una cosa unica e complessa, così come l'esempio di qualsiasi santo, ma c'è qualcosa qui da cui tutti noi possiamo imparare e prendere ispirazione, al fine di superare questa doppia mentalità. Prima di tutto, possiamo imparare dalla loro capacità di non preoccuparsi minimamente di ciò che qualcuno pensa di loro, perché essi sanno di cercare la volontà di Dio. Grazie a quella fermezza e alla loro determinazione di piacere solo a Dio, essi furono in grado di stare fra tutte quelle tentazioni senza esserne danneggiati. Credo che Dio li abbia protetti da molte cose, cose che per me o te avrebbero potuto condurre alla rovina.
Per superare la doppia mentalità, ciò che dobbiamo fare è decidere prima di tutto di non preoccuparci di ciò che qualcuno pensa di noi, che si tratti dei nostri fratelli e sorelle Ortodossi, o dei loro familiari, o dei nostri amici, colleghi o chiunque altro ci capiti di incontrare nella nostra quotidianità. Prima di tutto, dobbiamo essere disposti a subire esattamente lo stesso tipo di disprezzo, scherno e ridicolo che il nostro Salvatore soffrì sulla croce, come i Folli in Cristo, i quali patirono sia per mano dei loro correligionari, sia dagli uomini e donne di mondo, seguendo il Suo esempio.
Finché ci preoccupiamo della nostra reputazione, del modo in cui gli altri ci percepiscono, non credo che saremo in grado di essere dei fedeli Cristiani che vivono nel mondo. Non vedo come questo possa accadere. Per molto tempo, quando la nostra cultura era più Cristiana, ho pensato che fosse possibile vivere una vita rispettabile agli occhi del prossimo, e allo stesso tempo essere fedele ai comandamenti evangelici, almeno fino ad un certo livello. Ormai, penso sia chiaro che la nostra società sia andata ben oltre quel punto.
Traduzione libera a cura di Milo (Giovanni) Felletti
Collaboratore — Sono nato nel 1993 a Bologna, città che mi ha visto crescere e dove tuttora risiedo. Nel 2018 ho iniziato a leggere il Nuovo Testamento e al termine di un percorso, durato 15 mesi, sono stato battezzato nella Chiesa ortodossa col nome di Giovanni. per hristos.it
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Fonte: orthochristian.com/142747.html
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