Lo scisma tra il cristianesimo orientale e quello occidentale non separò i romani d'Oriente da quelli d'Occidente. Questa scissione divise, in realtà, i romani d'Oriente dai conquistatori dei romani d'Occidente.
Dall'ottavo secolo incontriamo, per la prima volta, l'inizio di una scissione nel cristianesimo che, dalla sua origine, ha assunto nomi etnici invece che nomi rivelanti l'eresia stessa o il suo primo propugnatore. Così, nelle fonti europee occidentali, troviamo una separazione tra un Oriente greco ed un Occidente latino. Nelle fonti romane questa stessa separazione costituisce uno scisma tra i franchi e i romani. In entrambe le terminologie è sottesa una motivazione etnica o razziale dello scisma che può essere più profonda e importante, a seconda dell'analisi descrittiva delle richieste dottrinali di una o dell'altra parte. Qui la dottrina può rientrare molto bene nella strategia di una lotta politico-militare ed etnica e perciò è intelligibile solo quando viene inserita in tale contesto. L'azione reciproca tra dottrina e lotta etnica o razziale può essere tale che le due realtà possono rimanere distinte ma non separate.
Lo scisma tra il cristianesimo orientale e quello occidentale non separò i romani d'Oriente da quelli d'Occidente. Questa scissione divise, in realtà, i romani d'Oriente dai conquistatori dei romani d'Occidente.
L'Impero romano è stato conquistato in tre momenti diversi:
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1. dalle tribù franco-germaniche. Tali tribù dal momento in cui divengono cristiane vengono identificate dalla storiografia ufficiale sotto la denominazione "cristianesimo latino";
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2. dagli arabi musulmani;
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3. dai turchi musulmani.