Il feudalesimo carolingio nacque per rispondere al bisogno di prevenire il disastro che rovesciò i visigoti in Spagna. I franchi furono obbligati a sviluppare ed estendere il già esistente sistema di controllo delle popolazioni schiave. La loro meta consisteva nel prendere i romani e soggiogarli pacificamente prima in Austrasia e Neustrasia, poi nelle altre parti della Gallia e, infine, in Italia settentrionale come le circostanze lo avessero permesso.



Il fatto che Costantinopoli avesse spedito due volte la sua Marina Militare in Spagna, alla fine del settimo e all’inizio dell’ottavo secolo per ristabilire le coste perdute nel 629, è una testimonianza dell’impegno dei cristiano-romani spagnoli. L’Impero romano è parso militarmente mal preparato se paragonato agli arabi vittoriosi che avevano completato la loro conquista in Medio-Oriente diffondendosi successivamente lungo tutta l’Africa settentrionale e giungendo, attraverso distanze impressionanti, fino a Cartagine. Comunque, vedendo la piega presa dagli eventi, sembra che Costantinopoli avesse tentato sbarchi di romano-orientali in Spagna. Lo possiamo supporre da una sollevazione generale di romani cristiani ed ebrei in Spagna e in Gallia contrari alle dominazioni visigote e franche. Il successo di tali ribellioni ispaniche e galliche avrebbe forse aiutato Costantinopoli a liberarsi dall’invasione araba che a quel tempo sembrava sommergere tutto l’Impero.